Artigianato motore della moda sostenibile

Carolina Cucinelli, dignità al lavoro di sarto con nostra scuola

Solutions Manager
  • Carolina Cucinelli, dignità al lavoro di sarto con nostra scuola
  • (ANSA) - ROMA, 20 FEB - L'economia circolare e i principi fondanti della sostenibilità, non ultima "il rispetto e la dignità del lavoro umano", hanno coinvolto anche l'artigianato, che alla base della filiera del made in Italy. A testimoniarlo sono i giovani imprenditori, ognuno con le proprie aziende solidali e innovative, che hanno partecipato al terzo e ultimo talk di Altaroma, che termina oggi la sua edizione digitale.
        Titolo, "Artigiani - Il motore per il recupero del territorio e dello sviluppo sostenibile". A coordinare gli ospiti la giornalista Chiara Beghelli (Sole 24Ore). I protagonisti sono Carolina Cucinelli, co-presidente e co direttrice creativa della Brunello Cucinelli; Chantal Marchetti, manager del progetto Quid; Niccolò Cipriani, ideatore di Rifò; Elena Sisti, fondatrice di ElestaTravel; Susanna Martucci Fortuna, fondatrice di Alisea e Perpetua; Matteo Ward, fondatore di Wrad.
        "La nostra sostenibilità nasce sulla filosofia di mio padre del "Capitalismo umanistico" - spiega Carolina Cucinelli, figlia del "Re del cachemire"-. Mio padre Brunello ha cominciato nel 1978 con l'idea di colorare il cachemire. Poi ha fondato l'azienda nel Borgo di Solomeo, a pochi chilometri da Perugia. Noi e i nostri dipendenti lavoriamo otto ore al giorno per trovare lo spazio per fare altro, passeggiate, per vivere la famiglia. Il concetto è quello di lavorare senza arrecare danno a persone, cose e ambiente. Ma è anche quello di rendere dignitoso il lavoro dei dipendenti, che possono alzare lo sguardo e vedere che sono circondati da un bel giardino. Infine, per far riavvicinare i giovani al lavoro di sarto, restituendogli dignità, nel 2013 abbiamo fondato una scuola interna, dove gli anziani insegnano ai giovani rammendo, ricamo, taglio e confezione. La scuola dura tre anni e alla fine offre la possibilità di entrare in azienda, oppure di andare a lavorare in uno dei 350 laboratori esterni sparsi sul territorio che lavorano per noi". (ANSA).