Toni Morrison, il razzismo e l'Altro

Esce libro con conferenze ad Harvard, introduzione di Saviano

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  • (di Mauretta Capuano) (ANSA) - ROMA, 26 OTT - TONI MORRISON, L'ORIGINE DEGLI ALTRI (FRASSINELLI, PP 121, EURO 15.90). Annienta e scredita "il quotidiano, facile, disponibile feticcio del colore, che riporta alla mente la schiavitù stessa" e ci mette davanti al fatto che "il pericolo di simpatizzare con l'estraneo è la possibilità di diventare un estraneo". Toni Morrison, prima scrittrice afroamericana a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1993, esplora i temi che oggi dominano il dibattito politico mondiale: la razza, la paura, i confini, i movimenti di massa delle popolazioni, di cui ha parlato in tutti i suoi romanzi, nel libro 'L'origine degli altri' che raccoglie un suo ciclo di conferenze tenute ad Harvard nel 2016.
        Pubblicato da Frassinelli, editore italiano della Morrison, nella traduzione di Silvia Fornasiero, con la prefazione dello scrittore Ta-Nehisi Coates e l'introduzione all'edizione italiana di Roberto Saviano, 'L'origine degli altri' ci fa compiere un viaggio nell'opera e nella letteratura della scrittrice afroamericana alla quale nel 2012, l'allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama consegnò la Presidential Medal of Freedom, il più alto riconoscimento civile negli Stati Uniti. La Morrison, 87 anni, smaschera banalità e luoghi comuni sulla razza e il razzismo, decisa "a stroncare" quello "a buon mercato", e sui suoi pericoli. In questo percorso, un'orazione civile in cui partendo dal XIX secolo si arriva alle grandi migrazioni del mondo globalizzato, la scrittrice rivela aspetti inaspettati come quando parla della discriminazione basata sul colore della pelle e dice: "Scrivere letteratura non colorista sui neri è un compito che ho trovato insieme liberatorio e difficile". E spiega: "Mi interessava la rappresentazione dei neri attraverso la cultura piuttosto che attraverso il colore della pelle". Poi racconta: "Alcuni lettori che si accostano per la prima volta a 'Il dono', ambientato due anni prima dei processi alle streghe di Salem, potrebbero pensare che solo i neri fossero schiavi. Invece potevano esserlo anche una donna nativoamericana, o una coppia omosessuale bianca, come i personaggi del mio romanzo".
        Una serie di conferenze piena di citazioni, di parallelismi e aperture mentali che, sottolinea Saviano nell'introduzione, ci fa vedere come "il razzismo è qui, ora, subito e se non conosci cosa è accaduto, non riconosci gli echi di ciò che accade".
        'L'origine degli altri' mostra "il sentiero e costruisce la mappa che indica dove si va se si decide di percorrere queste funeste strade, ma suggerisce anche i punti esatti dove è possibile costruire ponti per avvicinare sponde che taluni consapevolmente e altri inconsapevolmente vorrebbero sempre più allontanare" dice Saviano. Ma il cuore del libro è nel comprendere e farci capire che "razzismo è impedire la creazione di una identità comune" aggiunge preoccupato per il razzismo che "sta crescendo nel disastro della mia Italia, della mia Europa".
        L'autrice di 'Amatissima', che le è valso il Premio Pulitzer, si sofferma anche sul rischio di venire respinti da persone della stessa razza, ma in questo lungo viaggio, che in parte è anche un suo ritratto, ci mostra soprattutto come la narrativa fornisca "un ambiente selvaggio e insieme controllato, la possibilità di essere e diventare l'Altro. L'estraneo".
        E non mancano i risvolti storici e politici. La Morrison, dice nella prefazione Ta-Nehisi Coates "non si occupa direttamente dell'ascesa di Donald Trump. Ma è impossibile leggere le riflessioni dell'autrice sull'appartenenza, su chi è protetto dall'ombrello della società e chi invece non vi trova posto, senza considerare il momento presente".
        (ANSA).