Romagnoli, l'amore senza fine

Quando l'ultimo ha la possibilità di essere l'approdo

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  • Quando l'ultimo ha la possibilità di essere l'approdo
  •     GABRIELE ROMAGNOLI, "SENZA FINE. LA MERAVIGLIA DELL'ULTIMO AMORE" (FELTRINELLI, PP. 96, 10,00 EURO).
        "Viviamo sempre più a lungo, questo è il punto. L'idea di un amore giovanile che duri per sempre appartiene ad altre generazioni: un'utopia facilitata dagli eventi storici".
        Libri, film saggi, nei secoli hanno costruito la mitologia del primo amore, hanno raccontato l'inizio dell'avventura. Ma se il primo amore è "un universo, un enigma, un lungo aspettami e torno", è possibile raccontare l'approdo, la fine del viaggio, la certezza di essere "in un luogo da cui non vorrò andarmene al risveglio"? "La prima convivenza, o matrimonio, è più facile sbagliarla che azzeccarla: non per responsabilità altrui, ma propria. Non conosciamo a fondo, o non vogliamo riconoscere, le nostre necessità e i nostri desideri, non sappiamo da chi vogliamo tornare la sera o chi ci dispiacerà lasciare al mattino, perché non conosciamo o riconosciamo ancora noi stessi". Ma non sempre, c'è chi ci riesce e il per sempre lo trova subito, perché non ha paura di guardarsi dentro, della vita, non della morte.
        Gabriele Romagnoli, che ci aveva mostrato la necessità di viaggiare leggeri (Solo Bagaglio a Mano), di non portare zavorre e di non essere zavorre (Coraggio), ora si cimenta con quello che apparentemente è il suo opposto: il desiderio di fermarsi, la certezza di non voler avere altro e di non voler essere altro. "Quel che si è smarrito non è la possibilità dell'altro, ma la concezione di sé. Ritrovarla, finché c'è tempo, è l'unica salvezza".
        C'è tutto questo nell'ultimo amore: che sia una persona incontrata fuori tempo massimo o la riscoperta di quella che si è sempre avuta accanto, o ancora proprio chi c'era stato all'inizio, quando non si era pronti. Che sia l'ultimo Capodanno di Zygmunt Bauman e sua moglie Aleksandra, titanici nella loro accettazione della perdita, o un silenzioso viaggio notturno in ospedale a spiare la donna amata senza svegliarla (il passaggio si trova nelle toccanti e amorevoli pagine dedicate ai genitori dell'autore, in un passaggio il padre prende l'autobus da casa per andare di notte a trovare la madre ricoverata, lei dorme, lui la guarda e va via, lei lo scoprirà il giorno dopo, la conferma del loro amore), gli ultimi amori hanno questo in comune: la consapevolezza di aver trovato nell'altro la certezza di quel che si è.
        E il raggiungimento di questo traguardo è il più avventuroso di tutti, perché "smetti di aspettare non quando perdi la speranza, ma quando l'hai trovata. Quando non ti giri più a guardare chi scende nell'altra direzione sulla scala mobile.
        Quando non invochi più il domani perché domani è adesso".
        E questo ritrovamento non è meno avventuroso dell'altro, del primo, perché "la vita è noiosa, ma il destino imprevedibile.
        Una scrive regole, l'altro mette in nota eccezioni. Poche, perché è pigro e perché non le meritiamo. È tutto già scritto, ineluttabile e barboso. Salvo che siamo ancora qui e possiamo giocarcela". Come la storia di Lana e Carlo, che si innamorano a 11 anni lei e 13 lui, la vita li dividerà immediatamente dopo poche settimane, ma non hanno mai smesso di pensarsi. Tra tutti e due, in 50 anni, hanno collezionato tre matrimoni infelici, due malattie di cui una difficile da sconfiggere e l'altra da accettare, quarant'anni di vana attesa. Eppure ce l'hanno fatta, quando per chiunque altro sarebbe stato troppo tardi. Come ci sono riusciti? "La risposta - scrive Romagnoli cui la coppia ha consegnato sull'isola di Lampedusa la sua storia a voce - mi viene dalla seconda cosa che penso, un aforisma del filosofo Friedrich Nietzsche che mi ha preso residenza nella testa da quando l'ho letto: "Maturità dell'uomo: ritrovare la serietà che da bambini si metteva nei giochi". Questi due sono arrivati oltre i cinquant'anni con lo stesso atteggiamento di quando ne avevano rispettivamente 11 e 13, immutata determinazione e capacità di contemplare l'impossibile come un'eventualità.
        Bambini. Non è finita finché ricomincia.
        Romagnoli, bolognese classe 1960, fra le sue opere Navi in bottiglia (Mondadori, 1993), Louisiana blues (Feltrinelli, 2001), L'artista (Feltrinelli, 2004), Non ci sono santi (Mondadori, 2006), Un tuffo nella luce (Mondadori, 2010), Domanda di grazia (Mondadori, 2014) e Solo bagaglio a mano (Feltrinelli, 2015), Coraggio! (Feltrinelli, 2016) e Senza fine.
        (ANSA).