Le bombe su Cagliari nel '43 rivivono nella realtà virtuale
Mostra immersiva sui raid alleati nella 2/a guerra mondiale
- Mostra immersiva sui raid alleati nella 2/a guerra mondiale
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(ANSA) - CAGLIARI, 13 APR - I terribili giorni del 1943 quando furono lanciate le bombe su Cagliari possono essere rivissuti grazie alla realtà virtuale. Ascoltando le voci dei cagliaritani, sentendo l'improvviso suono della sirena e seguendo la corsa ai rifugi. E infine il boato dell'esplosione degli ordigni che arrivano dal cielo. Inaugurata al Lazzaretto di Sant'Elia la mostra immersiva per ricordare i bombardamenti che distrussero il capoluogo ottant'anni fa, quando anche sulla Sardegna infuriava la seconda guerra mondiale.
La parte centrale è costituita da proprio dall'esperienza virtuale. Nella "passeggiata" tra i giardini delle Ferrovie Reali Sarde (odierna piazza Matteotti, davanti al municipio) si ascoltano le conversazioni dei cagliaritani. Poi le bombe e, grazie alla full immersion con caschi e visori, le sensazioni di paura e il successivo senso di smarrimento dopo la devastazione causata dalle incursioni degli alleati. Terminata l'esperienza VR, la mostra consente di approfondire gli argomenti tramite postazioni multimediali con schermi touch screen e pannelli informativi.
L'esposizione, che rimarrà aperta al pubblico fino al 28 maggio, è una produzione di Net Press, azienda sarda attiva nella creazione di videogames e nella formazione di figure professionali per la Video Game industry. Il regista di "VR 1943: I bombardamenti di Cagliari" è Andrea Assorgia, direttore della scuola di arti e tecniche digitali Game Maker Academy, sviluppatore di videogame, ma anche autore di giochi e videogiochi, per lavoro e per passione, da più di 20 anni.
Assorgia, esperto di realtà virtuale, è riuscito a fondere insieme il racconto della storia con l'uso della tecnologia 3D sviluppando "un mondo artificiale", la Cagliari del 1943.
Forte della sua esperienza al Lazzaretto di Cagliari e all'esterno, negli allestimenti delle mostre ed eventi culturali, la cooperativa Sant'Elia 2003 ha curato, minuziosamente e dettagliatamente, l'impianto scenico della mostra. (ANSA).