L'Ape Maia alle Olimpiadi contro le ingiustizie

In sala il secondo film animato in Cgi sul personaggio cult

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  • (ANSA) - ROMA, 23 OTT - L'apetta nata nel 1912 dalla penna dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels, diventata un personaggio pop globale grazie all'anime degli anni '70 di Zuiyo Eizo, torna al cinema con il secondo capitolo cinematografico animato in Cgi delle sue avventure, L'Ape Maia - Le olimpiadi di miele di Noel Cleary, Sergio Delfino & Alexs Stadermann, che dopo l'anteprima estiva a Giffoni è in sala dal 18 ottobre con Koch Media. "Nel primo film (uscito nel 2014) Maia scopre se stessa e il suo posto nel Campo di Papaveri - ha spiegato Noel Cleary a Animationweek - Nel sequel (per il quale sono stati realizzati circa 216.000 disegni) abbiamo pensato sarebbe stato bello portarla in un nuovo territorio dove incontra personaggi che non la comprendono. E' la prima volta che Maia ha a che fare con coetanei a cui lei non piace. E' un po' come i bambini vanno a scuola per la prima volta". Attraverso un linguaggio adatto ai più piccoli, si toccano nei canoni di una commedia per famiglie dalla trama molto semplice, temi come il rapporto con l'autorità, l'esclusione e il confronto con l'altro. Stavolta motore delle comiche avventure di Maia è quella che percepisce come una palese ingiustizia: l'ordine da parte dell'imperatrice Catherine impartito all'alveare di Campo di papaveri, governato dalla sorella, la regina Beatrice, di donare metà delle proprie scorte per le Olimpiadi di miele, nonostante agli abitanti di quella parte del territorio non sia permesso partecipare ai Giochi. L'apetta, allora, insieme al fido e prudente migliore amico Willi parte per la capitale Buzztropolis, con l'obiettivo di far cambiare idea alla monarca.
        Tuttavia, dopo aver causato l'ennesimo guaio, finisce per accettare la sfida della dispotica imperatrice: competere alle Olimpiadi per difendere l'intero raccolto di Campo dei papaveri.
        Un'impresa nella quale sarà fondamentale il gioco di squadra da costruire con un nuovo team imprevedibile: a comporlo, fra gli altri, la ragnetta emo, pessimista e vegetariana Spinder ("se ha una faccia non lo mangio"), lo scarafaggio nerd allergico ai germi, Craig, la coriacea e mordace cimice Bedford e le scatenate formiche gemelle Arnie e Barney. "Tutti gli insetti hanno un talento" dice Maia, per consolare Willi, molto scettico sulle possibilità di vittoria della loro squadra. Non mancano infatti gli antagonisti, come l'ambizioso e ipercompetitivo portavoce della sovrana, Beegood e sua figlia, la calcolatrice Violet, leader del team Tropolis, che in realtà desidera principalmente essere accettata dal papà. Maia dovrà combattere contro la sua smania di voler sempre risolvere tutti i problemi da sola e dovrà affidarsi ai suoi amici e al suo gruppo per realizzare i progetti più importanti - spiegano i realizzatori -. Affrontare questi conflitti emotivi e, contemporaneamente, trovare il suo posto all'interno della società". Un percorso, che passa nel film (dove non manca qualche citazione all'acqua di rose di Harry Potter e Hunger Games), per il sapersi prendere la responsabilità dei propri errori e l'importanza della competizione leale.