Spalletti: 'Inter non vince da un po', ora a modo mio'

Nuovo tecnico si presenta: Non sono il più bravo, sono differente

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  • Nuovo tecnico si presenta: Non sono il più bravo, sono differente
  •  "Prima di me c'erano molti più allenatori rispetto a quanti credete voi giornalisti. Ma a me non frega niente, io sono l'allenatore dell'Inter e vi farò vedere che sono rilassato e comodo, nella giusta posizione": lo dice il tecnico dell'Inter Luciano Spalletti nella conferenza stampa di presentazione. "Sono l’allenatore dell’Inter - continua - e voglio farmi carico anche della storia precedente in cui non ci sono stato. La sento come una sfida molto eccitante. Di conseguenza la vivrò come tale e vi farò vedere che la vivrò così". "Un calciatore non può determinare la vittoria di un titolo", ha poi aggiunto Spalletti rispondendo a una domanda su Perisic. " Ci sono calciatori forti nella nostra squadra, ma devono entrare in un meccanismo di gruppo". "Prima di me c’erano molti più allenatori rispetto a quanti credete voi giornalisti. Ma a me non frega niente, io sono l’allenatore dell’Inter e vi farò vedere che sono rilassato e comodo, nella giusta posizione": lo dice il tecnico dell'Inter Luciano Spalletti nella conferenza stampa di presentazione. "Sono l’allenatore dell’Inter - continua - e voglio farmi carico anche della storia precedente in cui non ci sono stato. La sento come una sfida molto eccitante. Di conseguenza la vivrò come tale e vi farò vedere che la vivrò così".

     Spalletti, a Roma dividevo e non univo - "A Roma ero diventato quello che divideva e non che univa. Eravamo arrivati a gestire la fine di un mito, Francesco Totti. Si è venuta a verificare una contrapposizione. L'amore per il calciatore più importante ha prevalso sul sostegno e l'affetto che ci doveva essere per la squadra. Queste due cose devono invece essere unite. Era il segno che non avevo fatto bene il mio lavoro": lo dice il tecnico dell'Inter Luciano Spalletti nella conferenza stampa di presentazione. "Ero in difficoltà. Ho sentito i rumors della gente - ammette l'allenatore - li ho sentiti al bar, ai semafori. In tanti erano a favore ma dovevo farmi da parte e spero che ora la Roma possa essere unita verso il suo obiettivo.